Un progetto condiviso per far crescere la Gestione del Rischio

L’impianto della Politica Agricola Comune che conosciamo, anche in conseguenza della Brexit, verrà prorogato probabilmente fino al 2022, con conferma delle attuali norme e nuove dotazioni finanziarie. Le risorse della futura PAC, però, saranno in calo mentre aumenteranno le competenze in capo all’Europa, la Commissione Europea sta valutando attentamente condizioni che siano in grado di essere un efficiente volano e un effetto moltiplicatore di competitività.

Non sono ancora chiare le conseguenze del Coronavirus nella gestione delle risorse comunitarie, certo è che vi sarà impatto!

Dobbiamo considerare, inoltre, che nelle logiche alla base della nuova PAC, in coerenza con la crescente sensibilità della società civile, dovranno essere maggiori i vincoli afferenti a obiettivi di sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica.

La Gestione del Rischio può essere una misura che ben si coniuga con queste condizioni e che potrà assumere ulteriore carattere di priorità nella nuova PAC; potrebbe estendersi anche a garanzie rispetto a eventi eccezionali quali Covid-19.

Epoca di cambiamento o cambiamento epocale?

Esiste da sempre un evidente connubio naturale fra clima e agricoltura; il cambiamento climatico in atto ci pone, oggi più che mai, nella necessità di perseguire convintamente un modello di adattamento; gli accadimenti negativi, avversità e fitopatie, sembrano manifestarsi con una maggior frequenza, la globalizzazione e le condizioni del mercato determinano, inoltre, una crescente variabilità del reddito delle imprese. Inoltre, la nuova situazione dovuta al Covid-19, che determinerà sicuramente nuove condizioni di mercato, di prodotto e finanziarie, rende quindi necessario un cambio di approccio e di obiettivi: maggior resilienza delle imprese, conoscenza e adattamento al nuovo contesto, innovative soluzioni finanziarie, assicurative e mutualistiche nell’ambito della Gestione del Rischio. Estremizzando possiamo considerarci non semplicemente in un’epoca di cambiamento, ma in un cambiamento epocale che dobbiamo affrontare preparati e con un nuovo approccio olistico e di sistema. C’è bisogno nel nostro settore di dare risposte adeguate alla complessità dei problemi emergenti attraverso un portafoglio di strumenti innovativi, efficienti e coordinati.

La questione PSRN

Alcuni obiettivi che l’Italia si era posta con il PSRN nazionale non sono stati ancora raggiunti, in particolare mi riferisco alla necessità di perseguire una distribuzione omogenea territoriale in tutto il Paese degli strumenti di Gestione del Rischio e l’evoluzione di quest’ultimi in termini di estensioni delle garanzie, attivate con una complementarietà fra i diversi strumenti. È necessario favorire l’adesione di tutte le imprese agricole del Paese. In Italia aderiscono circa il 20% delle imprese con una concentrazione al Nord (85% del 20%). L’introduzione di nuove misure (Fondi mutualistici) ha nel primo anno addirittura peggiorato tale distribuzione, infatti, quasi 8 milioni di euro dei 9 complessivi – che potrebbero essere erogati come contribuzione pubblica ai fondi attivati e riconosciuti dal Ministero nel 2019 – sono stati richiesti dagli agricoltori della Provincia di Trento. Siamo nell’ultimo biennio di programmazione ed è necessario cambiare rotta immediatamente, in caso contrario sarà difficile, per non dire impossibile, trovare condivisione nelle Regioni del Sud d’Italia nel finanziare in maniera importante il capitolo della Gestione del Rischio nel prossimo Piano di Sviluppo Rurale Nazionale (1,64 miliardi di euro dei circa 2,2 complessivi).

Il ruolo dell’innovazione

Credito, fondi, polizze parametriche, utilizzo rilevazioni satellitari, strumenti dell’agricoltura di precisione, big data e sistemi di supporto alle decisioni, sono gli ambiti da sviluppare senza indugio. È necessario che il settore agricolo, fortemente legato alle tradizioni e ai ritmi delle stagioni, sviluppi un nuovo paradigma.

Approccio scientifico, tempi di reazione coerenti con la nuova velocità dell’evoluzione del contesto economico, specializzazione e competenza dei responsabili e obiettivi di sistema strategici dovranno essere le condizioni di governo per poter garantire alle imprese gli strumenti e le soluzioni di protezione per affrontare in serenità le sfide future.

Un progetto nazionale

Ritengo, inoltre, che un progetto di questo tipo non possa che essere affrontato in un contesto di regia nazionale. Co.Di.Pr.A. è sempre stato lineare e convintamente partecipe dei progetti nazionali, ha sempre dato supporto e incondizionata attenzione e dedizione ai progetti nazionali senza tralasciare al tempo stesso le attività locali innovative nell’ambito dell’informatica, della ricerca, dell’evoluzione dei prodotti. I due Partenariati Europei per l’Innovazione (C&A 4.0 e ITA 2.0) dei quali Co.Di.Pr.A. è capofila, il progetto Desmalf con la Fondazione Mach, il progetto regionale con Eurac per la polizza Prato-Pascolo, il cofinanziamento di una borsa di dottorato con l’Università di Trento e il progetto del Portale del Socio, sono solo alcuni degli esempi del grado di innovazione e della determinazione che ha contraddistinto Co.Di.Pr.A. nello sviluppo dei prodotti e processi della Gestione del Rischio. Oggi è necessario che questo approccio sia a fattor comune a livello nazionale. Se non si centrano gli obiettivi del PSRN, innovazione per l’estensione del grado di protezione e una distribuzione territoriale omogenea a livello nazionale, dal 2022 sarà impossibile anche per gli agricoltori di Trento mantenere il livello di contribuzione di oltre 43 milioni di euro, tale è stato nel 2019, e quindi soluzioni tanto complete nelle garanzie. Alcune attività di Co.Di.Pr.A. fuori dalla nostra Provincia, come l’accordo quadro con ANVE, ISMEA e Asnacodi, condizioni di polizza evolute per prodotti nuovi, ecc. sono state adottate negli ultimi anni per questo motivo. Co.Di.Pr.A. gestisce provvisoriamente oltre 140 milioni di euro di produzioni fuori Provincia, oltre il 95% delle quali in Regioni del Centro-Sud Italia.

Una nuova fase

In quest’ottica mi è stata chiesta la disponibilità a guidare tale fase di sviluppo. Non senza preoccupazione e consapevole dell’importanza della sfida, responsabilmente ho accettato tale stimolante nuova avventura. Sono conscio del privilegio che oggi quotidianamente mi facilita nello svolgimento della mia attività in ambito locale: massima fiducia e collaborazione in primis con la Provincia Autonoma di Trento in tutte le sue rappresentanze e livelli, ma anche con i centri di ricerca Fondazione Bruno Kessler e Fondazione Edmund Mach, con la Provincia di Bolzano, con il Ministero dell’agricoltura e con le Organizzazioni Professionali e dei Produttori in un eccezionale sistema di rete e di rapporti sinceri e corretti che ha contaminato ogni momento del mio operare. Questo, è evidente, ha rappresentato un modus operandi che ha contraddistinto Co.Di.Pr.A. e la mia personale quotidiana attività. Co.Di.Pr.A. grazie a questo approccio è diventato un importante player trasversale dell’agricoltura trentina. In queste pagine è illustrato il bilancio 2019 di Co.Di. Pr.A., permettetemi di evidenziare i risultati e le potenzialità che descrive. Costante lo sviluppo negli anni, il conto economico pareggia a una cifra superiore agli 80 milioni di euro, crediti e attività in ordine, patrimonio di quasi 13 milioni di euro, dotazione dei Fondi di oltre 14 milioni di euro. Inoltre, stiamo operando in una nuova confortevole sede certificata “Gold” per sostenibilità, e con soddisfazione registriamo un livello di adesione e di garanzie massimo delle polizze, soluzioni informatiche uniche in Italia. Oltre ai puri dati di bilancio Co.Di.Pr.A. ha altre partite che nelle voci del conto economico non figurano ma sono straordinarie: la professionalità, la responsabilità, la motivazione e la dedizione dei miei collaboratori, uno staff del quale sono orgoglioso e che non ho alcun dubbio saprà, con il nuovo direttore, mantenere il livello di eccellenza raggiunto grazie, appunto, alla qualità e alla competenza di ogni singola risorsa umana del gruppo che opera come una vera squadra, un’orchestra ben affiatata e intonata.

In un momento veramente complicato per tutta la nostra realtà agricola, e non solo, in questa drammatica situazione, lasciatemi esprimere un messaggio di ottimismo e speranza; l’umanità, nel corso dei secoli ha affrontato sfide analoghe o maggiori a quella del Covid-19 o Coronavirus e ha sempre vinto, grazie principalmente a due fattori, la scienza di alcuni e la resilienza di altri; credo che, tenendo comportamenti individuali coerenti con le indicazioni delle autorità e con il proprio senso civico, senza prendere alcun rischio inutile e agendo con solidarietà verso chi è impegnato in prima linea nella lotta al virus, anche questa volta riusciremo, tutti assieme, a superare la tempesta!

Un altro fattore di valore non facilmente replicabile è la fiducia e disponibilità reciproca con la struttura Provinciale. La collaborazione sincera e massima, anche nei momenti difficili, con i vari Assessori all’agricoltura, oggi con Giulia Zanotelli, con i dirigenti e permettetemi di ricordare per tutti i responsabili della Provincia il dottor Romano Masè e il dottor Paolo Nicoletti, risorse umane che vogliono bene alla nostra Terra e che con competenza assoluta e infinita disponibilità mi hanno sempre garantito il necessario supporto.

Un ringraziamento ai Consiglieri di Amministrazione per la massima fiducia che hanno sempre avuto nei miei confronti. Nei vari consigli la discussione è sempre stata aperta, costruttiva e sempre orientata a centrare obiettivi di alto livello e di medio termine. Hanno sempre favorevolmente condiviso e accompagnato sfide e temi importanti, non a caso Co.Di.Pr.A. è riuscito a essere quello che viene descritto dal bilancio e dalla realtà delle attività. Il ringraziamento è rivolto anche ai consiglieri oggi non più in carica. Nutro un affetto particolare nei confronti dei consiglieri già in carica dal 2001 quando è partita la nostra avventura. Ai tempi il bilancio e le condizioni di Co.Di.Pr.A. erano cosa ben diversa rispetto a oggi: patrimonio inesistente e problemi di credibilità con la base associativa. Ancora oggi mi sovviene il ricordo del gruppo di amministratori con cui abbiamo vissuto quelle fasi difficili. Le estreme difficoltà di allora hanno favorito una determinazione e un affiatamento eccezionale con questi consiglieri “anziani”, grazie all’impegno dei quali Co.Di.Pr.A. è oggi quello che conosciamo. L’amico e presidente Giorgio Gaiardelli ne è stato l’interpretazione autentica. Un ringraziamento anche al Collegio sindacale al dottor Claudio Toller che ci ha supportato nei momenti difficili e alla dottoressa Patrizia Gentil che è subentrata in un momento in cui non vi sono problemi particolari, ma complesse articolazioni di bilancio. Entrambi i Presidenti hanno, con senso di responsabilità ed encomiabile professionalità, approfondito la nostra particolare e peculiare attività accompagnandoci con rigore ma allo stesso tempo con disponibilità e intelligenza nelle attività del Consorzio, fondi mutualistici in primis.

Con stima e gratitudine penso a tutti gli attori della filiera della Gestione del Rischio: agenti, broker, responsabili di compagnie, ecc. con i quali abbiamo da sempre instaurato un rapporto di correttezza e stima reciproca, che, sicuramente, continuerà anche nel mio nuovo ruolo. Ribadisco che il mio nuovo impegno sarà in continuità ancorché da un livello nazionale, consapevole che vi è la necessità di evolvere il modello di Gestione del Rischio in un esempio di sostegno innovativo con nuove soluzioni: polizze Index-based, IST, Fondi di mutualità, Strumenti finanziari collegati che riescano a rendere possibile e veloce l’accesso al credito, polizze catastrofali semplici e automatiche nell’adesione e collegate con un sistema di conoscenza e consapevolezza degli agricoltori nonché di facilitazione di adesione in collaborazione con le Organizzazioni Professionali e gli innumerevoli uffici di assistenza che le stesse hanno sul territorio. C’è bisogno di un portafoglio di strumenti coerenti e cogestiti dai vari attori agricoli che si occupano di valorizzazione del prodotto delle imprese per dare risposte alla complessità dei tempi, dei problemi attuali e di quelli nuovi che inesorabilmente dovremmo affrontare nei prossimi anni.

Un approccio, quindi, multidisciplinare e innovativo un nuovo paradigma con una visione di medio periodo. Questo nell’ambito di una misura nazionale che riguarda ambiti assicurativi e finanziari e che non può che essere gestita e coordinata a livello italiano. La mia sarà, quindi, una direzione nazionale che mirerà a mettere in rete in primis le peculiarità e le eccellenze dei singoli Condifesa a partire da Co.Di.Pr.A. e a seguire enti e realtà che abbiano attinenza con il nostro settore in una regia di impulso nazionale. Il mio obbiettivo e desiderio è quello di riuscire con il mio nuovo stimato presidente, Albano Agabiti, a replicare a livello nazionale l’approccio che localmente conosciamo. Conosco da alcuni anni il presidente nazionale e in lui ho sempre ritrovato e apprezzato: competenza, dedizione, equilibrio, correttezza e capacità strategiche. Lo considero una straordinaria garanzia, un valore aggiunto, con cui condividere un progetto di sviluppo, questa è stata una delle condizioni che molto ha influito nel dare la mia disponibilità. Un arrivederci anche a tutti voi associati, nell’auspicio che abbiate apprezzato i risultati e le soluzioni adottate nel periodo della mia direzione mantenendo sempre un indispensabile rigoroso e severo approccio operativo.

Personalmente sono quasi commosso per gli innumerevoli ringraziamenti e auguri che sto ricevendo per il mio nuovo incarico e per la fiducia che avete riposto nel Consorzio aderendo alle soluzioni innovative proposte, senza questo forte vostro senso di responsabile appartenenza, Co.Di.Pr.A. non sarebbe potuto arrivare a essere quello che è oggi.

Permettetemi, infine, un ringraziamento a mia figlia Elisa e a mia moglie Monica che hanno sempre accettato, anzi serenamente condiviso il mio impegno e la mia dedizione per questo lavoro, rinunciando spesso alla mia presenza. Nella quotidianità fatichiamo a trovare le parole giuste per dimostrare pubblicamente un grazie, viviamo in un’epoca in cui spesso la frenesia e l’intensità degli accadimenti quotidiani che ci coinvolgono e le semplificazioni tecnologiche banalizzano le esternazioni in un’emoticon; sento in questo momento corretto e dovuto, il bisogno di scriverlo in questo mio saluto, come attestato di gratitudine e riconoscenza. Il ricordo di questa lunga e intensa esperienza mi rimarrà sempre ben presente, un’attenzione particolare mi contraddistinguerà anche nel mio nuovo ruolo, l’amore per il Trentino non si dimentica!