Il territorio provinciale, fortunatamente, è coperto da soluzioni di gestione del rischio per oltre l’85% della produzione. Con un picco per le mele, di oltre il 90% e il 70% dell’uva tutelata da polizze. Nel 2020 i valori assicurati hanno registrato un ulteriore aumento fino a oltre 460 milioni di euro, confermando il trend positivo da anni.
Gli strumenti di gestione del rischio per l’imprenditore agricolo sono diventati imprescindibili mezzi di lavoro, che lo aiutano a tutelarsi dai diversi fattori di rischio che possono compromettere l’attività aziendale, tra questi evidentemente le fluttuazioni di mercato ed il meteo, con eventi la cui severità e violenza si sta facendo via via maggiore nel corso degli anni anche nel nostro territorio. L’agricoltore è, infatti, esposto ai fattori di rischio che interessano le aziende ma, appunto, anche al meteo che ne fanno di fatto una fabbrica a cielo aperto. L’agricoltore, in tale contesto, ha numerosi strumenti complementari per assicurare la propria produzione e garantire sostenibilità al reddito: la “classica” polizza collettiva, i fondi mutualistici e per la stabilizzazione del reddito e, anche, i fondi contro i danni causati dalle fitopatie, che include oggi anche la cimice asiatica. Elementi sui quali la Comunità Europea pone particolare attenzione con il riconoscimento di una contribuzione del 70%, tanto che la Gestione del Rischio risulta essere una delle priorità da perseguire nella futura Politica Agricola Comune (PAC). “Tutti strumenti attivati dal Consorzio” – spiega Marica Sartori, direttore di Co.Di.Pr.A.
Nelle aree colpite dai recenti eventi meteorologici avversi le superfici e le produzioni sono in gran parte coperti dalle polizze, come emerso durante l’incontro tecnico tenutosi a fine agosto (31 agosto ndr) presso la cooperativa SFT di Romagnano ed organizzato da Co.Di.Pr.A. “infatti – ha evidenziato Sartori – in media nei comuni interessati risultano coperti da polizza assicurativa ben oltre il 70% del valore delle produzioni, purtroppo esistono casi isolati che a causa di molteplici fattori (dimensione aziendale in primis) registrano percentuali al disotto della media. Infatti, tenendo in considerazione che il valore della produzione di uva in provincia è pari a circa 120 milioni di euro, la quota assicurata è pari a circa 80 milioni di euro pari ad una percentuale vicina al 70%. Se parliamo di produzione melicola la percentuale arriva a quasi il 90%. Con una media provinciale che sfiora l’85%. Vale la pena ricordare che la media nazionale è inferiore al 20%.
Responsabilmente la capacità imprenditoriale e l’intelligenza delle nostre imprese agricole unitamente al livello organizzativo delle realtà aggregative territoriali consentono di raggiungere questi importanti risultati e permettono di intercettare oltre 40 milioni di contributi comunitari.
Ricordiamo, inoltre, – ha continuato Sartori – che il Consorzio ha attivo due fondi mutualistici a copertura dei danni catastrofali d’area derivanti da manifestazioni calamitose alle produzioni dei conferenti di cooperative agricole e di cantine sociali, fondi che permettono di indennizzare i danni di mancato conferimento sia in termini quantitativi che qualitativi a favore di tutti gli aderenti al fondo, la totalità dei soci delle cooperative e delle cantine trentine. Quindi, anche le cooperative e le cantine sono tutelate grazie a questi strumenti, nato nel 2002 per le cooperative e nel 2013 per le cantine sociali. Fondi che nel 2019 hanno liquidato oltre 4,4 milioni di euro”.
Gran parte degli agricoltori si assicura ed estende le garanzie e le protezioni aderendo a fondi agevolati (sotto soglia, fitopatie, mancati conferimenti e stabilizzazione del reddito) permettendo di tutelare con uno strumento assicurativo circa 460 milioni di euro di produzioni agricole, oltre ad ulteriori 515 milioni di euro coperti con soluzioni mutualistiche”.
Il presidente di Co.Di.Pr.A. durante il suo intervento ha sottolineato “l’importanza di assicurarsi e lo dico da agricoltore che ha dovuto fare i conti con le bizze del meteo più di qualche volta. Senza una copertura assicurativo e mutualistica probabilmente molte delle nostre aziende, in alcune particolari aree, non sarebbero state in grado di sopravvivere. Basti pensare che negli ultimi 10 anni il Sistema assicurativo ha permesso di liquidare oltre 400 milioni di euro ai nostri associati a causa dei danni causati dalle avversità meteorologiche. Nel solo 2017, ricordo, sono stati risarciti oltre 155 milioni di euro che in assenza dei quali sarebbe cambiato l’equilibrio economico e sociale di alcune Comunità provinciali.
Con il 2020 siamo riusciti grazie al supporto della Provincia Autonoma di Trento ad attivare una polizza per tutti i frutteti, le cui produzioni sono assicurate contro le avversità atmosferiche, a copertura dei danni agli impianti produttivi è già compresa nella quota di adesione; questo permette di indennizzare agli agricoltori anche i danni procurati agli impianti produttivi (piante di melo, di vite e impianti antigrandine) dagli eventi calamitosi che singolarmente non assicuravano. Quanto ai fondi mutualistici per la stabilizzazione del reddito (IST Latte e IST Mele) evidenzio, con un certo orgoglio, che il nostro Consorzio è stato tra i primi in Italia ad attivarli e con ciò permettendo di intercettare dall’Unione Europea, nel solo 2019, quasi 7 milioni di euro (sugli 8 totali in Italia). Chiaramente i benefici di questi strumenti innovativi saranno ben evidenti alle imprese aderenti quando matureranno le condizioni affinché si attivino le liquidazioni, ovvero un significativo calo di reddito” – conclude il Presidente.