Al via le prime compensazione del fondo mutualistico AgrovsCovid-19 di Asnacodi che tutela tutte le imprese agricole aderenti ai Condifesa d’Italia dal rischio causato dal virus Covid-19.
“L’agricoltura non è un’attività che si può fermare”. Così Albano Agabiti, presidente di Asnacodi, racchiude l’essenza di AGROvsCOVID-19, il fondo mutualistico ideato da Asnacodi Italia in collaborazione con i Condifesa per sostenere l’attività agricola italiana in tempi di Covid, permettendo di proteggere il capitale umano del settore primario con una soluzione mutualistica per fornire una concreta risposta alle esigenze di protezione rispetto a questo nuovo rischio.
Il fondo, partito nel dicembre 2020, ha raccolto in soli tre mesi circa 17.000 aderenti sparsi per tutta la Penisola.
“Solidarietà è la parola d’ordine – spiega Andrea Berti, direttore Asnacodi Italia – i soci, in pieno spirito mutualistico, contribuiscono al fondo con una piccola quota mensile. Coloro i quali vengono contagiati da Covid-19 possono beneficiare dei sussidi solidali, un riscontro economico fino ad un massimo di 560 euro per l’isolamento, a 9.000 euro per il ricovero ospedaliero e 50.000 euro in caso di morte.
I contributi non distribuiti restano a disposizione del fondo, permettendo così, una riduzione della quota del mese successivo.
Ad oggi – continua Berti – sono già parecchie decine le imprese agricole aderenti che hanno riscontrato un’inattività dovuta al Covid-19. Per loro sono già in arrivo sussidi economici in tempo record al fine di mantenere sostenibile la propria attività”.
“Asnacodi – sottolinea Agabiti – guarda in avanti: grazie all’innovativa piattaforma A3P il fondo potrà evolvere per affrontare necessità impreviste del settore. Una svolta e una arma in più per l’agricoltore, al fine di non trovarsi impreparati agli eventi avversi futuri”.
Il contadino di scorta
Uno degli sviluppi in corso di attivazione riguarda la possibilità di individuare professionalità sostitutive in caso di mancanza degli uomini chiave per la continuità aziendale. Sarà possibile mettere a disposizione, da parte degli stessi aderenti ed in pieno stile mutualistico, il proprio fattore umano o verificare la disponibilità di competenze mancanti a causa di indisponibilità delle risorse umane. “In questo modo – sottolinea il direttore – l’aderente potrà conoscere chi ha messo a disposizione la propria figura e con che ruolo (potatura, raccolta, trattorista, ecc.) al fine di tamponare una situazione di emergenza e allo stesso modo potrà mettersi a disposizione di chi dovesse trovarsi nell’impossibilità di svolgere la propria funzione lavorativa”.