Temperature sotto lo zero in quasi in tutta la provincia. Gaiardelli: le previsioni di Meteotrentino e Fondazione Mach hanno colto nel segno, purtroppo; ribadiamo che per una conta dei danni è presto. Sartori: siamo lontani dai danni del 2017, ma certamente non possiamo escludere danni ad alcune colture, ciliegio in primis, e in determinati areali più sensibili.
“I danni da gelo nei ceraseti e nei frutteti della provincia ci sono – sottolinea Marica Sartori, direttore di Co.Di.Pr.A. – difficili da quantificare in maniera dettagliata ad oggi. Saremo in campo con i nostri tecnici per monitorare e iniziare una prima valutazione dei danni nei prossimi giorni ma ci vorrà qualche settimana per determinare gli effetti di queste gelate. Certamente alcune colture – continua Sartori – sono state colpite in maniera maggiore rispetto ad altre. Mi riferisco a ciliegi e meleti precoci. Per le viti la situazione sembra diversa, solo alcuni ristretti areali evidenziano possibili danni da gelo, in particolare dove le temperature sono scese di parecchi gradi sotto lo zero nel fondovalle e per i vigneti precoci”.
“Una nottata difficile – spiega Giorgio Gaiardelli, presidente di Co.Di.Pr.A. – dove le temperature sono scese sotto lo zero, anche di parecchi gradi in alcune aree, e per molte ore. Già dalle 22 di ieri sera – continua il presidente – si sono registrate temperature di qualche grado inferiori allo zero. Gli agricoltori che hanno potuto attivare i sistemi di difesa attiva, antibrina e fiammelle antigelo, sicuramente sono riusciti a calmierare l’impatto delle rigide temperature – spiega Gaiardelli. D’altro lato, noi agricoltori trentini siamo da sempre molto attenti nei confronti degli strumenti di gestione del rischio, polizze assicurative e fondi mutualistici su tutti. Oltre il 95% delle mele trentine è già coperto da soluzioni assicurative e mutualistiche, che permettono agli agricoltori di tutelarsi dai rischi atmosferici e di mercato e così recuperare parte del reddito”.
“Colture colpite in modo diverso a seconda di numerosi aspetti – sottolinea Sartori – stadio fenologico, temperature, durata del gelo, sono solo alcuni dei molti parametri da valutare per capire l’impatto effettivo del gelo sulle produzioni. Riteniamo comunque di poter dire che non siamo di fronte ai danni causati dalla terribile gelata del 2017. Infatti, da un punto di vista fenologico le colture sono in una fase vegetativa di 10 giorni differente rispetto al 2017 dove la gelata si è verificata tra il 20 e 21 aprile.
In esito a quell’evento terribile – aggiunte Sartori – il Consorzio ha attivato un progetto europeo che vede la collaborazione di Fondazione Edmund Mach, Fondazione Bruno Kessler, APOT, Federazione Provinciale dei consorzi irrigui e di miglioramento fondiario e Consorzio Innovazione Frutta. Progetto, denominato C&A 4.0, che sta sperimentando soluzioni innovative per la difesa attiva e passiva, cercando di trovare il giusto equilibrio nelle strategie di mitigazione dei rischi. Siamo consapevoli della necessità di favorire una razionalizzazione delle soluzioni di gestione del rischio e, conseguentemente, un efficientamento della spesa pubblica. In queste nottate queste nuove soluzioni di difesa attiva sono state attivate per testarne l’efficacia. wind machine e sistema antibrina a ridotto consumo di acqua sono quindi allo studio per valutare quale sia lo strumento più idoneo per le diverse aree e colture.
Per la prossima notte, fanno sapere da Meteotrentino, si dovrebbe verificare un ulteriore abbassamento termico, ma molto più contenuto e le temperature dovrebbero vedere una ripresa di 2/4 °C” – conclude Sartori.