Il resoconto di Co.Di.Pr.A. Trento per la campagna agraria 2022 evidenzia danni alle produzioni agricole per quasi 30 milioni di euro causati dalle avversità climatiche, grandine in primis. Menapace: resta fondamentale tutelarsi con strumenti di gestione del rischio e mantenere alta anche l’attenzione verso le fitopatie, scopazzi e flavescenza dorata su tutte.
Con la festa di San Martino si chiude l’annata agraria 2022, caratterizzata da produzioni dall’eccellente qualità, nonostante le forti preoccupazioni determinate dalle condizioni meteo avverse che ci hanno accompagnato lungo l’intera stagione produttiva, in particolare il gelo primaverile e la siccità che potenzialmente potevano determinare importanti impatti negativi sulle nostre colture. Nella seconda metà di dicembre verranno liquidate le somme spettanti agli agricoltori sfortunatamente colpiti dagli eventi avversi, quasi 30 milioni di euro.
Scongiurato il pericolo di brinate e gelate primaverili, si sono più volte verificati, nel corso del 2022, episodi grandinigeni le cui ripercussioni sulla qualità e sulla quantità del frutto, fortunatamente, si sono rivelate più contenute del previsto, sia in termini di intensità del danno, sia in termini di areali colpiti. Maggiori preoccupazioni destate dalla perdurante siccità estiva, iniziata in realtà ancora nel dicembre 2021. A seguito di un inverno asciutto e con temperature tendenzialmente sopra la media, si sono susseguiti diversi periodi senza precipitazioni, o con precipitazioni così modeste da non rimpinguare le fonti idriche né apportare sollievo ai terreni agricoli. “Fortunatamente – sottolinea Marica Sartori, direttore Co.Di.Pr.A. – grazie alla lungimiranza tipica del territorio trentino, negli ultimi decenni sono stati eseguiti diversi investimenti in costruzione di pozzi agricoli, bacini idrici e stazioni di pompaggio da laghi che, affiancati ad un sistema di irrigazione a goccia che caratterizza la quasi totalità degli appezzamenti trentini, ha permesso di superare senza significativi danni la stagione, portando a maturazione una produzione qualitativamente e quantitativamente ottimale.
Ma per fronteggiare gli epocali cambiamenti climatici che stiamo vivendo cosi come le sfide energetiche e ambientali in atto, dobbiamo spingere sulla ricerca, sull’innovazione e sull’utilizzo delle nuove tecnologie digitali e, quindi, su nuovi investimenti. Come Consorzio – aggiunge il direttore – siamo costantemente al lavoro per trovare soluzioni sempre più innovative per permettere un uso multifunzionale e razionale dell’acqua, anche al fine di riuscire a trovare un equilibrio assicurativo. Proprio per raggiungere tali obiettivi è necessario impiegare le tecnologie di intelligenza artificiale; basti pensare che esperienze di campo con innovativi sensori e l’uso dell’intelligenza artificiale hanno registrato un risparmio idrico di oltre il 40% rispetto ai metodi di irrigazione tradizionali”.
L’11 novembre segna quindi il termine della stagione 2022, anche dal punto di vista peritale. Il team del Consorzio è al lavoro per il calcolo di tutte le relative compensazioni spettanti agli associati del Consorzio. Entro dicembre tutti gli interessati riceveranno gli indennizzi assicurativi a fronte del danno subito. Rispetto alle scorse annate agrarie, ed in particolare il 2017 e il 2021, il rapporto tra premi pagati e risarcimenti fa segnare una situazione di relativa tranquillità. Condizione che possiamo dire positiva sia per l’agricoltura trentina, che può contare su produzioni ottimali, sia per il sistema della gestione del rischio che necessitava di un anno in equilibro, dopo diversi anni con risultati anche pesantemente negativi.
Il nuovo Fondo AgriCAT
Sistema della gestione del rischio che, per essere sempre più performante rispetto alle crisi climatiche e non solo e per rispondere alle esigenze degli agricoltori di tutela delle produzioni e del reddito, si appresta ad affrontare una nuova epoca, a partire dal 2023, con l’introduzione del Fondo AgriCAT e con risorse finanziarie quasi duplicate rispetto alla precedente programmazione. Nella nuova PAC 2023-2027, la gestione del rischio potrà contare su oltre 3,1 miliari di euro, quasi il 25% delle risorse complessive stanziate dalla prossima programmazione.
AgriCAT nasce come risposta alle criticità di una non omogenea distribuzione nel nostro Paese delle soluzioni di gestione del rischio e per trasferire consapevolezza e cultura a tutte le imprese. L’evoluzione dello strumento sarà sperimentale e progressiva a partire dal 2023 e per almeno un paio di anni. Nel 2023 AgriCAT vedrà la sua introduzione con un approccio attento e neutro rispetto al sistema della gestione del rischio che oggi caratterizza il territorio trentino; il territorio trentino, infatti, rappresenta una eccellenza che può già contare su un sistema strutturato di polizze assicurative, che coprono dagli eventi climatici avversi, anche catastrofali, e di fondi mutualistici, fino a quelli per la stabilizzazione del reddito, soluzioni che contano l’adesione della quasi totalità degli agricoltori e che non vedranno ridotta la loro capacità e portata di tutela degli agricoltori.
Massima attenzione verso le fitopatie
Quest’anno il Consorzio è stato fortemente impegnato anche nelle rilevazioni relative ai danni da fitopatie al prodotto, per quanto riguarda la cimice asiatica, e agli impianti produttivi, soprattutto per quanto riguarda scopazzi del melo e flavescenza dorata. “Il Consorzio – sottolinea Sartori – da qualche anno, ha attivato i fondi di mutualità, fondo fitopatie prodotto, finanziato con contributo comunitario, e il fondo fitopatie agli impianti produttivi, sostenuto dal contributo della Provincia Autonoma di Trento. Questi fondi, al verificarsi delle condizioni previste dai relativi regolamenti, intervengono con compensazioni economiche in favore degli aderenti ma è fondamentale che le attività di prevenzione e di mitigazione dei danni e le attività risarcitorie vadano di pari passo”. Da tempo il Consorzio sostiene la necessità di una attenta azione di risk management a 360° gradi per ridurre o addirittura eliminare il rischio prima di trasferirlo a terzi (polizze) o di condividerlo (fondi mutualistici). Corretta ed efficace esecuzione dei trattamenti, rispetto delle direttive ed impartizioni degli organismi competenti (estirpo) sono azioni indispensabili per contenere le criticitàe comunque essenziali per poter beneficiare delle compensazioni economiche dei fondi di mutualità. Per efficientare i controlli in campo tutta l’attività di monitoraggio e peritale di rilievo del danno viene eseguita, dal 2022, con un sistema digitale (AgriPerizie) che permette di semplificare e rendere tracciabile tutta l’attività. Un progetto che rientra nel percorso di digitalizzazione intrapreso dal 2019 con l’obiettivo finale di riuscire a scambiare e sincronizzare questi ed altri alti dati al fine di essere sempre più efficienti. “La collaborazione con la Provincia oltre che con le altre Organizzazioni del mondo agricolo, dal Consorzio Vini, ad APOT, alla Fondazione Edmund Mach è alta perché la lotta alle fitopatie può e deve essere una lotta di sistema. Resta fondamentale –conclude il presidente – mantenere altissima l’attenzione su queste problematiche e continuare a lavorare in collaborazione con tutta la filiera a beneficio di noi agricoltori”.