Si è tenuto lo scorso 3 febbraio presso la sala assemblee di Co.Di.Pr.A. a Trento l’evento dedicato a conoscere le opportunità del PNRR con un particolare focus sulle comunità energetiche come modello di sviluppo sostenibile.
Un folto ed interessato pubblico ha partecipato all’evento organizzato da Co.Di.Pr.A. in collaborazione con Banca d’Italia e Agriduemila Hub Innovation per ascoltare le relazioni di esperti, professori universitari, tecnici e giuristi, su un tema centrale, le “comunità energetiche” che nasce dall’esigenza improrogabile, anche alla luce del cambiamento climatico di cui siamo tutti testimoni, di affrontare la transizione energetica. Gli esperti hanno spiegato un tema complesso in modo pratico, da diverse angolature, offrendo anche delle simulazioni numeriche che hanno suscitato l’interesse dei partecipanti afferenti al mondo agricolo, ma anche alla società civile. Le comunità energetiche, infatti, possono offrire interessanti opportunità a imprese e cittadini.
Dopo i saluti di scenario portati da Giovanni Menapace (presidente di Co.Di.Pr.A.) ha preso la parola Maurizio Silvì (direttore della filiale di Trento della Banca d’Italia) per introdurre le presentazioni degli esperti sul tema delle comunità energetiche. Silvì, in particolare, ha voluto evidenziare le potenzialità delle comunità energetiche per il nostro territorio, già molto capace a fare sistema, un piccolo territorio con grandi eccellenze organizzative, sottolineando come possano rappresentare uno strumento per “certificare” le imprese “green”, “certificazione” sempre più importante alla luce delle linee guida ESG (fattori ambientali, sociali e di governance) che entreranno presto nei processi decisionali del mondo finanziario.
Cosa sono le comunità energetiche, è stato spiegato, sotto diversi punti di vista, dagli esperti intervenuti: in pratica, si tratta di gruppi di persone (imprese, cittadini, pubbliche amministrazioni, banche, organizzazioni, ecc..) che si uniscono per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili, in particolare, da solare, ma possono essere anche derivare da energia eolica, idroelettrica o da biomasse. Queste comunità sono spesso guidate da principi di sostenibilità, autogestione e coinvolgimento della comunità. Lo scopo è quello di ridurre la necessità di approvvigionarsi da fonti di energia tradizionali e di creare un sistema energetico più sostenibile e democratico. Comunità energetiche che possono essere guidate da principi di cooperazione ma che al contempo possono dare vita a veri e propri introiti economici. Due visioni delle comunità, che potremmo definire “no profit” e “aziendale” presentate da due poll di esperti, composti da Enrico Bramerini (Università di Trento), Corrado Fedrizzi (Studio Fedrizzi), Matteo Falchetti (Opilex law firm) e da Michele Cozzio (Università di Trento), Maurizio Fauri (Università di Trento), e Andrea Giovanelli (S.I. studio Giovanelli). Approccio diversi, quelli dei due gruppi di esperti, con un grande punto in comune: le Comunità energetiche da fondi rinnovabili possono rappresentare una grande opportunità da sfruttare per il nostro territorio.
La chiusura dell’evento è stata affidata a Massimo Fedrizzi (consigliere di Dolomiti Energia e A.D. di La Finanziaria Trentina), Fulvio Rigotti (presidente di Trentino Invest) e ad Andrea Berti (Consigliere delegato di Agriduemila Hub Innovation), che hanno sottolineato l’importanza del momento che stiamo vivendo e la necessità di approfittare di questa grande opportunità; Berti, nelle battute finali, ha sottolineato come il mondo agricolo, da sempre attento alle tematiche ambientali ed alla sostenibilità con forme mutualistiche sia pronto a mettersi in gioco anche su questo nuovo e importante tema, come ha ben dimostrato con la partecipazione ed il vivo interesse dimostrato dai tantissimi partecipanti all’evento.