di Marica Sartori, direttore Co.Di.Pr.A. e Giovanni Menapace, presidente Co.Di.Pr.A.
Il contesto in cui operiamo quotidianamente evolve nel tempo e con esso devono adattarsi e innovarsi schemi e abitudini con la consapevolezza che affrontare nuove sfide è più impegnativo ma inevitabile. Ciò vale nella vita, nell’economia ed anche in agricoltura: col tempo le pratiche agronomiche si affinano, le varietà cambiano, i macchinari implementano le nuove tecnologie. Anche il mondo della gestione del rischio sta vivendo proprio questo processo: il cambiamento climatico ha impattato in modo importante sulle produzioni agricoli locali e nazionali, rendendo sempre più necessaria l’applicazione di un approccio evoluto al fine di garantire sostenibilità e resilienza al comparto della gestione del rischio e alla filiera agricola nel suo complesso. Abbiamo vissuto tante fasi di evoluzione del settore negli ultimi 50 anni, superando gli iniziali timori con soluzioni che hanno accompagnato con soddisfazione le imprese agricole.
Il sistema Asnacodi Italia-Condifesa, di cui Co.Di.Pr.A. è parte attiva, sta collaborando al fianco degli attori istituzionali per tracciare un nuovo percorso di sostenibilità per la gestione del rischio in agricoltura in un contesto, sotto gli occhi di tutti, complesso per via dell’intrecciarsi di molti fattori, dal cambiamento climatico, alle tensioni geopolitiche, al difficile contesto macro-economico. Un cambio di paradigma necessario e indifferibile, che deve trovarci innanzitutto consapevoli e pronti ad abbracciare appieno il vero cambiamento imposto dalle nuove sfide del nostro tempo. Gli agricoltori trentini responsabilmente hanno negli anni partecipato convintamente alle soluzioni di gestione del rischio proposte, questa distintività sarà determinante per affrontare uniti anche le particolari condizioni di questo momento e per avere la forza, la credibilità e le competenze tecniche per disegnare le innovate soluzioni per il futuro. Oggi possiamo contare anche sul “fieno messo in cascina” nelle annate che lo hanno consentito.
In queste settimane le istituzioni e gli enti competenti sono al lavoro per la definizione del Piano di Gestione dei Rischi in Agricoltura (PGRA) per l’anno 2024, normativa che si prefigge di definire il quadro all’interno dei quali opereranno gli attori del sistema della Gestione del Rischio (Condifesa, Compagnie di Assicurazione, agricoltori) per la campagna che sta per prendere avvio nelle prossime settimane. Alla data di stampa, il PGRA 2024 non è ancora stato definito ed approvato; sulle tempistiche impattano le esigenze di trovare nuove soluzioni di sostenibilità che possano, da un lato, efficientare la spesa pubblica in espansione rispetto alla dotazione di un budget molto importante (circa 300 milioni all’anno) ma non infinito, dall’altro, favorire la diffusione degli strumenti della gestione del rischio e di adattamento al cambiamento climatico in tutto il territorio nazionale per una protezione delle produzioni.
Dal lavoro delle istituzioni sul PGRA 2024, in attesa di leggerne il testo e di valutarne gli impatti sul nostro sistema, anche territoriale, già emergono alcuni focus fondamentali:
- la coerenza con gli obiettivi di lungo termine del Piano Strategico della Politica Agricola Comune;
- l’interoperabilità tra assicurazioni, fondi mutualistici e fondo nazionale AgriCAT, perseguendo una gestione a 360 gradi del rischio aziendale;
- la parziale rivisitazione dello Standard Value. Lo Standard Value è quell’elemento introdotto nel 2021 che ha l’obiettivo di semplificare i controlli nell’ambito dell’iter per l’ottenimento del contributo pubblico e che non rappresenta il valore assicurabile delle produzioni da parte dell’agricoltore. L’agricoltore, come di consueto, dovrà assicurare il valore economico realmente prodotto, in media, dalle proprie colture, evitando di sovraassicurare la propria produzione;
- la forte spinta alla digitalizzazione al fine di semplificare e sburocratizzare il sistema per una più efficiente gestione della liquidazione del contributo pubblico agli agricoltori:
- altri aspetti tecnici coerenti con i macro-obiettivi del sistema, che abbiamo già illustrato.
Il sistema Asnacodi Italia-Condifesa sta valutando, assieme alle Organizzazioni Professionali, le proposte varate dal Ministero al fine di proporre eventuali modifiche volte a tutelare al meglio i propri associati.
Certamente in queste settimane stiamo vivendo una situazione ancora in evoluzione non solo sul PGRA 2024 ma anche sulla liquidazione ei contributi delle annualità pregresse, il 2022 e 2023. Da più parti viene confermato che la struttura ministeriale sta lavorando in coerenza con le indicazioni ricevute dal Ministro di integrazione delle risorse tanto per il 2022 quanto per il 2023, con l’obiettivo di avvicinare il più possibile la percentuale di contribuzione a quella massima attesa ed è ragionevole attendersi che la percentuale inziale prevista dal bando iniziale della annualità 2022, pari al 40%, subirà un significativo aumento. Per il 2023, è notizia di queste ore che per il primo pagamento del contributo comunitario, atteso nel corso del mese di febbraio, il bando di misura è stato modificato, con previsione di una aliquota di contribuzione, seppure ancora provvisoria in attesa di una definizione completa del quadro nel suo complesso, del 55,18%. Per il 2022, invece, possiamo confermare che vi è uno stanziamento di risorse aggiuntive nella Finanziaria 2024 e che dovrebbe essere ragionevolmente atteso un ulteriore provvedimento di spesa nei prossimi mesi che, complessivamente, dovrebbero rendere possibile, da parte dei tecnici del Ministero, dare attuazione all’impegno del Ministro. La Provincia Autonoma di Trento ha confermato la propria sensibilità e attenzione; congiuntamente con Co.Di.Pr.A. verranno individuate soluzioni che consentano una chiusura del pregresso con piena soddisfazione degli agricoltori, ai quali ad oggi non è stata chiesta alcuna integrazione, mantenendo in capo al Consorzio l’intero importo anticipato.
Pur consapevoli della necessità di chiarire in queste settimane il quadro normativo nel suo complesso, onde garantire un tempestivo avvio della campagna per il 2024, siamo già al lavoro da settimane per individuare soluzioni assicurative coerenti alle esigenze dei nostri produttori agricoli e per studiare soluzioni di accompagnamento nel futuro per tutti gli associati che continueranno a credere nell’importanza di aderire agli strumenti della gestione del rischio, continuando quella storia di innovazione e sviluppo che ha contraddistinto il nostro Consorzio. Il contesto comporta in questi giorni qualche riflessione ed incertezza agli agricoltori, che ancora una volta con l’inizio della campagna potranno apprezzare e constatare la forza del sistema; il nostro piccolo territorio con la determinazione e la fiducia nella mutualità e nel Consorzio ha tutti gli strumenti attivi per interpretare il quadro normativo e disegnare gli strumenti per la campagna 2024.
Per concludere non resta che dare appuntamento ai nostri Soci alle consuete assemblee parziali, che inizieranno ai primi di marzo, per conoscere tutti gli sviluppi della gestione del rischio in agricoltura.