Le gelate di questi giorni hanno colpito alcuni areali e produzioni sensibili, in primis il ciliegio, della nostra provincia. Sartori: fortunatamente le colture sono in uno stato vegetativo precoce e quindi meno sensibile e comunque coperte da assicurazioni e impianti antibrina, che permetteranno di limitare i danni e tutelare il reddito.
Le gelate, ben evidenziate dagli “allert” diramati dai tecnici della Fondazione Edmund Mach, che proseguono per le prossime nottate, purtroppo potrebbero avere causato qualche lieve danno. In particolare, per le colture sensibili, come ciliegio e meleti precoci, e per alcune circoscritte aree della nostra provincia.
“In un momento, fortunatamente ancora non particolarmente delicato per le colture che sono in una fase vegetativa ancora quasi “dormiente” – spiega Marica Sartori, direttore di Co.Di.Pr.A. – si sono verificate alcune gelate che potrebbero avere causato, in alcuni particolari e circoscritti areali e per le varietà precoci, danni limitati alle produzioni. Danni che stiamo accertando e monitorando, ma comunque, per una vera eventuale stima dell’impatto di questi eventi meteo avversi, dovremmo attendere lo sviluppo del prodotto. In questo contesto possiamo però sottolineare che una percentuale di queste colture sono dotate di impianti per la difesa attiva, i cosiddetti antibrina e in alcuni casi soluzioni quali i ceri riscaldanti, e, inoltre, sono coperte dall’assicurazione. Nel 2021 – continua Sartori – gli agricoltori nostri associati sono stati particolarmente attenti, infatti, ad oggi produzioni per oltre 360 milioni di euro sono coperte con l’assicurazione e di queste quasi 5 milioni sono ciliegie. Risultato importante, raggiunto anche grazie ad un inizio della campagna assicurativa record e con condizioni particolarmente vantaggiose, infatti le prime assunzioni sono avvenute il 26 febbraio, proprio per i ceraseti, notoriamente molto sensibili al gelo anche nelle fasi precoci. Anche quest’anno, caso unico Italia, le condizioni contrattuali della Polizza Collettiva 2021 di Co.Di.Pr.A. prevedono franchigia 30 a scalare anche per quanto riguarda i danni da avversità catastrofali”.
“Numeri che sottolineano – evidenzia Giorgio Gaiardelli, presidente di Co.Di.Pr.A. – come noi agricoltori siamo sempre più attenti agli strumenti di gestione del rischio e focalizzati sull’innovazione. Come Consorzio – continua il presidente – siamo alla continua ricerca di innovazione e sostenibilità, esempio ne è il progetto europeo per l’innovazione C&A 4.0 che sta sperimentando soluzioni innovative per la difesa attiva e passiva, cercando di trovare il giusto equilibrio nelle strategie di mitigazione dei rischi. È necessario favorire una razionalizzazione delle soluzioni di gestione del rischio e, conseguentemente, un efficientamento della spesa pubblica. L’obiettivo del progetto è quello di effettuare un monitoraggio e la mappatura del territorio agricolo trentino, da un punto di vista agronomico-climatico, per quantificarne la sensibilità al rischio gelo e le specificità orografiche e geopedologiche, al fine di identificare e il sistema di difesa attiva più idoneo per le diverse aree e colture e conoscere le caratteristiche specifiche per migliorare le soluzioni di difesa passiva.” conclude Gaiardelli.
“Siamo costantemente al lavoro – spiega Sartori – per portare ulteriori sviluppi alla sperimentazione sfruttando le potenzialità delle tecnologie, in particolare ad esempio in un progetto sperimentale per il prodotto “prato pascolo” utilizzando rilievi satellitari, implementando tecnologie di machine learning e intelligenza artificiale, sempre con l’obiettivo principe di valorizzare e tutelare il lavoro dei nostri associati e nell’ottica di perseguire una agricoltura sostenibile e resiliente, che è uno degli obiettivi della Politica Comunitaria”.